Il sussidio si articola in 18 tappe, più alcuni Special per le Preghiere e per le Feste, progettate per accompagnare le giornate di oratorio di tutto l’anno pastorale.
Le Spezie sono il filo rosso del sussidio e collegano ogni tappa al tema principale della Fratellanza umana, il punto di partenza e la conclusione della storia e del percorso spirituale. Perché tanto all’inizio, quanto alla fine, l’unica vera risposta e soluzione è riconoscere che siamo tutti fratelli.
Uno strumento che, attraverso giochi, attività, preghiere e una storia, parla ai bambini e ai ragazzi di come costruire relazioni e aiuta a guardare il mondo con uno sguardo diverso.
Per scoprire, alla fine, che spesso ciò che vediamo e conosciamo rispetto a ciò che pensiamo è… tutt’altro!
La storia
In un luogo e in un tempo indefiniti, c’è una grande città, la più bella e ricca del regno, chiamata la Città Retta, circondata da quattro mura disposte a quadrato. Il nome non è dovuto soltanto alla forma delle sue fortificazioni: al suo interno è bandito tutto ciò che è tondo, levigato o smussato. Tutti gli spigoli sono vivi, gli oggetti appuntiti. E anche le regole sono rigide e gli obiettivi precisi: i cittadini devono rispettare degli standard. Sarebbe infatti uno smacco, per la Città Retta, avere degli abitanti che la facciano sfigurare.
Il protagonista è Kerek, un giovane cittadino della Città Retta, che viene mandato, per punizione, fuori dalle Mura, nella Foresteria gestita da un burbero anziano, Pepe.
La Foresteria è un luogo di passaggio, temporaneo, che non si identifica né con l’interno della Città né con l’esterno, ma ricco, perché è un punto d’incontro da cui nessuno è escluso.
L’anziano Pepe ha le stesse caratteristiche del luogo in cui vive: a forza di ascoltare le storie degli altri, è diventato lui stesso l’insieme di quelle storie e di quegli incontri di cui conserva la memoria sotto forma di spezie.
Tutte le spezie sono custodite in un grande armadio incastonato nella parete che la Città Retta e la Foresteria condividono. Le spezie servono per curare, dare sapore ai piatti e conservare, insomma, servono (a detta di Pepe) per tutto! Ma non sono ammesse in Città perché creerebbero troppe diversità tra i cibi: diversità che non sono assolutamente accettabili tra le regole rigide e pre-impostate che dominano ogni comportamento della Città Retta. Per questo motivo i viandanti devono lasciarle nella locanda, prima di entrare in città.